Un brutto Potenza, sicuramente il più brutto visto durante la gestione Raffaele, esce sconfitto (meritatamente) dal “Rocchi” di Viterbo. I lucani, lenti, prevedibili, con poche idee (il più delle volte confuse), riescono a contenere finché possono gli attacchi dei leoni etruschi ma alla fine sono costretti a capitolare con il gollonzo di giornata, regalando di fatto i tre punti agli avversari che hanno comunque dimostrato di essere molto più tonici, lucidi e in grado di giocare un calcio migliore.

Mister Raffaele sente che è una giornata di quelle in cui è bene coprirsi le spalle e così schiera dal primo minuto Matino in difesa assieme a Giron, Emerson e Di Somma, a centrocampo sale Coccia con Matera e Piccinni e in zona offensiva Pepe, preferito a Guaita in evidente calo fisico, si affianca a Strambelli e Salvemini.

Al terzo minuto è proprio Pepe a scaldare le mani del portiere Forte con un bel tiro su calcio di punizione dai 20 metri. Ma è solo un’illusione, infatti la Viterbese prende in mano la partita e comincia a macinare gioco producendo diverse azioni offensive interessanti. All’11°, bella iniziativa dei laziali con palla in verticale a liberare Polidori in area, l’attaccante però cicca malamente il pallone.

Le palesi difficoltà nel creare azioni decenti frustrano e innervosiscono i lucani, soprattutto Salvemini che prima prende un giallo, per aver scalciato un avversario, e poi rischia addirittura il rosso quando allarga il gomito per colpire il suo marcatore, fortunatamente l’arbitro fa finta di nulla ma si capisce che sarà molto difficile uscire indenni dal Rocchi.

L’offensiva laziale continua anche se la lucidità negli ultimi sedici metri è abbastanza scarsa, e così i tiri di Baldassin, Polidori, e Vandeputte sono sempre fuori dallo specchio o preda di Ioime.

Il Potenza però è schiacciato nella propria metà campo e non riesce a imbastire trame significative affidandosi troppo spesso a lanci lunghi o a giocate dei singoli che però non portano a nulla, anche se al 35° si rende pericoloso con Salvemini che difende bene il pallone in area, lo cede all’accorrente Coccia che, quasi dal fondo, calcia in porta ma debolmente e il portiere sventa la minaccia. Ma è un fuoco di paglia, la pressione della Viterbese è sicuramente maggiore e il Potenza viene quasi sempre costretto nella propria metà campo. Al 44° è Vandeputte a sfiorare il gol approfittando di uno svarione difensivo di Di Somma e Matino, il suo tiro però è centrale ed è ben controllato da Ioime.

L’ultima occasione del primo tempo è del Potenza. Da una punizione di Strambelli spicca la testa di Pepe che manda di poco fuori.

Nella ripresa Raffaele prova a cambiare l’assetto della sua squadra con tre cambi in cinque minuti. Fuori Matera, Salvemini e Pepe, dentro Coppola, Genchi e Guaita. I cambi però non danno gli effetti sperati, anzi. Al 56° la Viterbese va in gol. Un tiro di Vandeputte, tutt’altro che irresistibile, non viene trattenuto da Ioime, forse tradito dal rimbalzo, il pallone arriva sui piedi di Baldassin che non deve far altro che spingerlo in rete.

Il gol non sveglia il Potenza. Le difficoltà di manovra sono evidenti. Passaggi spesso sbagliati, azioni lente, poco concrete, e inutilmente leziose non impensieriscono la retroguardia di casa. Al 62° Polidori sfiora il raddoppio con un velenosissimo diagonale che si spegne di un niente sul fondo.

Altri cambi; al 65° Raffaele butta in campo anche Panico al posto di Piccinni, mentre Sottoli cambia lo stantuffo Cenciarelli con Damiani e Polidori con Saraniti.

Il Potenza si affida soprattutto ai calci piazzati. Al 68° da un angolo di Strambelli nasce un mischione nell’area piccola della Viterbese ma nessuno riesce a spingerla in rete. Rispondono i laziali con Pacilli, il suo tiro dalla distanza però viene parato da Ioime che al 74° si supera con un gran tuffo a ribattere ancora un tiro al volo di Pacilli.

I rossoblu continuano a provarci da calci d'angolo. Questa volta batte Emerson e Strambelli al volo lambisce il palo alla sinistra di Forte.

Poi altre iniziative prima di  Saraniti che calcia fuori e poi di Guaita che prova a fare tutto da solo, si accentra e tira ma il pallone non prende il giro voluto e termina sul fondo.

La partita finisce dopo tre minuti di recupero. Una brutta battuta di arresto per il Potenza che, privo di França e Dettori e con molti ragazzi fuori forma, primo tra tutti Guaita,  non riesce ad essere incisivo e a organizzare una manovra rapida ed efficace. Probabilmente molti sono stati i fattori che hanno contribuito: il turno in più nelle gambe dei lucani, un campo pesante che rendeva difficile il controllo della palla, condizione non ottimale rispetto ai laziali. Fatto sta che il Potenza visto a Viterbo è solo l’ombra di quello che ha collezionato 7 risultati utili consecutivi.

Oggi ha tentato solo da calci da fermo ma sono stati spesso sfruttati male. Calci d’angolo sempre fuori misura, così come le punizioni che hanno impensierito di più i possessori di auto parcheggiate vicino allo stadio che il portiere.

Una settimana a disposizione per mister Raffaele per tentare di ricostruire, anche col rientro di França e Dettori, quella squadra capace di battere Rende e Catania. Bisogna considerare che gli ultimi tre incontri del 2018 non saranno per nulla una passeggiata: Casertana, Vibonese e Catanzaro. Dopo queste tre partite capiremo che nuovo anno aspetterà i rossoblu.

 

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