di Pasquale Scarano

Ragazzi, molti si saranno meravigliati delle meravigliose meraviglie che il Potenza di Raffaele ha regalato ai propri tifosi nel match vittorioso contro il Catania, ma, in realtà c'è poco da meravigliarsi per una prestazione rivelatrice delle potenzialità della squadra del presidente Caiata. Ritmo, velocità, interscambi, sovrapposizioni e cambi di passo hanno mandato in tilt il compassato team di mister Camplone, troppo sulle gambe, sempre in ritardo sulle seconde palle, privo di una chiara idea di gioco non supportata da movimenti senza palla, indispensabili per dettare le trame della manovra.

Gli etnei presentavano il solito pretenzioso schieramento del 4-3-3, con Furlan tra i pali, Silvestri e Saporetti centrali difensivi sostenuti dai terzini Calapai e Pinto; a centrocampo Lodi metodista con gli interni Dall'Oglio e Welbeck ed in attacco la triade Sarno, curiale e Di Molfetta.

I potentini rispondevano in maniera ultra-offensiva, giostrando con Ioime in porta protetto dal pacchetto centrale arretrato formato da Giosa, Emerson e Sales, sugli outs Coccia e Panico propulsori e nello stesso tempo impegnati in copertura; a centrocampo Dettori e Ricci ispiratori della manovra ed in zona offensiva Murano centravanti appoggiato dalle ali Longo ed Isgrò. I leoni attaccavano da subito gli elefanti con il fuoco dell'agonismo (memori di Scipione l'africano) chiudendoli nel loro recinto per i primi 12 minuti di gioco e raccogliendo il goal del vantaggio con una micidiale incornata di Giosa, che raccoglieva un millimetrico cross dall'angolo di Dettori. Il Catania non reagiva ed il Potenza imperversava con le sortite offensive di 50 mt. di un incontenibile Isgrò, il quale dopo numerosi tentativi degli attaccanti rossoblu, al 41° con progressione inarrestabile, saltava in dribbling 2 avversari ed in diagonale beffava Furlan con una rasoiata sul 2° palo. 2-0 per il Potenza, dunque, risultato con il quale terminava la 1° frazione di gioco.

Tatticamente i siciliani avevano tentato inutilmente di sfruttare le capacità di assist di Sarno, spostandolo dall'ala ad una posizione di trequartista, dove Panico non poteva seguirlo, ed inserendo sulla fascia Dall'Oglio, per creare scompiglio in zona difensiva lucana, ma il giochino non riusciva, perchè Ricci e Dettori sopperivano all'inferiorità numerica sulla ¾ , chiudendo tutti gli spazi.Nel 2° game i leoni difendevano con le unghia e con i denti il doppio vantaggio, talvolta anche con 5 difensori, dove Coccia e Panico arretravano, mentre gli etnei cercavano inutilmente di scuotersi, quando Lodi sbagliava 2 calci di punizione, che di solito sono una sua specialità.Solo al 22° il neo-entrato Catania rubava palla addirittura ad Emerson e costringeva Ioime ad un disperato intervento sui piedi di Curiale.

Due minuti dopo, sollecitato dall'errore, da circa 30 mt. Lo stesso Emerson, su punizione, sfiorava con un missile l'incrocio dei pali.Nonostante il trend dell'incontro sia stato appannaggio rossoblu, in 2 minuti, dal 37° al 38°, la qualità tecnica dei rosso-azzurri veniva fuori e, prima Lodi con una punizione tagliata, poi Catania di testa, inducevano Ioime a 2 splendidi interventi salva- risultato.I'incontro terminava con un altra impennata di Catania che causava un altra paratona del portiere rossoblu.In ultima analisi,il match ha rivelato un Potenza in crescita, duttile tatticamente e del quale non si conoscono ancora i limiti e le prospettive, tutte da scoprire senza tentare di meravigliarsi, meravigliosamente.

 

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