Il Potenza è una realtà del campionato di Serie B anche nella stagione 1966/67. Ancora una volta per motivi di bilancio e per la politica dei prestiti gli atleti più pregiati dell’anno precedente vengono ceduti o restituiti alle società di origine, mentre arrivano in Basilicata altri calciatori giovani e promettenti che dovranno maturare e perfezionarsi. Il presidente Ferri innanzitutto cambia l’allenatore: a Lucchi subentra Alfredo Mancinelli, l’eterno “secondo” che finalmente giunge alla guida della prima squadra. Tra i pali, al posto di Tancredi, arriva il portiere Di Vincenzo (dal Genoa); il nuovo mediano d’attacco è Aldo Agroppi, cresciuto nel vivaio del Torino e che è reduce da un’ottima stagione nella Ternana in Serie C; Franzini e Lodi vengono sostituiti dagli interni Venturelli (dal Modena) e Carrera (un ritorno, dalla Spal), mentre Baisi e Spelta vengono rimpiazzati rispettivamente dal centravanti Piaceri (dal Trani) e dall’ala destra Veneranda (dal Brescia); tra i nuovi ci sono anche i difensori Baldisseri e Zanon ed il mediano Meciani.
Come al solito, è un Potenza completamente rinnovato ma non per questo meno forte e battagliero dei precedenti, e lo dimostra sin dall’avvio, pareggiando 0-0 a Reggio Calabria e violando il “Cibali” di Catania con una doppietta di Carrera. La serie positiva prosegue con due consecutive vittorie interne, entrambe per 1-0, con Padova (rigore di Veneranda) e Reggiana (gol di Piaceri). Ma dopo questa brillante striscia iniziale, che pone i rossoblù alle spalle del fortissimo Varese primo a punteggio pieno, seguono due sconfitte a Savona e Modena ed il pareggio interno col Pisa. Si torna a vincere all’ottava giornata con il Genoa (2-0, grazie all’autorete di Vanara ed al gol di Piaceri), prima della sconfitta di Verona e del pareggio di Catanzaro (per 2-2 grazie a due autoreti a favore). La domenica seguente un Potenza davvero in stato di grazia batte la capolista Varese per 2-1 (autorete di Cresci, rete di Anastasi e rigore di Carrera) in una gara tecnicamente spettacolare. Di questo Potenza ogni anno nuovo ed ogni volta tra le prime della classe si interessano le principali testate nazionali e le firme più autorevoli del giornalismo sportivo italiano: tra queste, il 27 novembre 1966, per la prima volta anche le telecamere della Rai Tv che seguono in diretta il secondo tempo della gara Potenza-Sampdoria (0-0), commentata dall’indimenticabile Nando Martellini. Nel successivo turno di campionato i rossoblù proseguono la loro marcia spedita ed espugnano il terreno dell’Arezzo con un perentorio 4-2 (con doppietta di Rosito, gol di Agroppi e rigore di Carrera), portandosi a tre punti dal Varese primo. L’aria dell’alta classifica, però, fa venire le vertigini ai lucani che, sette giorni dopo, subiscono un pesante rovescio (1-4) a Messina. Ma la reazione è immediata: il Potenza batte prima l’Alessandria al “Viviani” e poi la Salernitana in trasferta (entrambe con rete di Carrera), quindi pareggia (1-1) a Livorno. A questo punto del torneo il calendario riserva ben quattro gare interne consecutive ai rossoblù che, facendo il pieno dei punti, potrebbero davvero spiccare il volo, inserendosi nel ristretto novero delle aspiranti alla tanto agognata Serie A. Ma anche stavolta il sogno non si avvera e, degli otto punti preventivati, il Potenza ne conquista solo tre (pareggiando con Novara, Reggina e Catania, mentre perde col Palermo). Nel corso del girone di ritorno la squadra non convince più e fornisce prestazioni spesso deludenti. Il legame con il pubblico si incrina ed i tifosi contestano i giocatori, alcuni fuori forma, altri poco convincenti, ed il tecnico, che non effettuerebbe i cambi necessari. Addirittura i più esagitati se la prendono anche col dottor Ferri, che tanti meriti ha avuto nel creare questo miracolo sportivo. Nonostante il calo nella seconda parte del torneo (in cui i lucani riescono ad ottenere solo cinque vittorie), il Potenza termina il suo quarto campionato cadetto con un onorevole sesto posto a quota 39 punti, frutto di 13 vittorie, 13 pareggi e 12 sconfitte, 35 reti realizzate e 38 subìte.